Succede a Dorotea come a tante, in un mondo che si preferisce pieno di illusioni, di banalità omologate. Tutto passa (o si crede che passi) nell'indifferenza e nella superficialità,anche la sottovalutazione della violenza.E invece il rimosso rimane a costituire la sostanza della nostra personalità, riemergendo senza preavviso a mostrare ferite,piaghe che si conservano. Il dolore sembra inspiegabile, ma c'era e c'è nella memoria. Non è solo Proust che ce l'ha dimostrato, ma tutta la conoscenza del profondo e del sommerso.Ignorare per vivere un giorno di festa, ci preclude ogni altra gioia, rimanda la vera festa della liberazione dalla paura e dall'insicurezza.
Succede a Dorotea come a tante, in un mondo che si preferisce pieno di illusioni, di banalità omologate. Tutto passa (o si crede che passi) nell'indifferenza e nella superficialità,anche la sottovalutazione della violenza.E invece il rimosso rimane a costituire la sostanza della nostra personalità, riemergendo senza preavviso a mostrare ferite,piaghe che si conservano. Il dolore sembra inspiegabile, ma c'era e c'è nella memoria. Non è solo Proust che ce l'ha dimostrato, ma tutta la conoscenza del profondo e del sommerso.Ignorare per vivere un giorno di festa, ci preclude ogni altra gioia, rimanda la vera festa della liberazione dalla paura e dall'insicurezza.
RispondiEliminaUn commento lucido e consapevole.Coglie perfettamente il messaggio contenuto nel racconto.
EliminaMerci bien, cara Gloria.